Manifesto 2019

Foto di Nowaja da  Pixabay

Premessa  

Il Laboratorio di Ecologia della Salute (LES) nasce nel dicembre del 2016, nel contesto delle attività  dell’Associazione Italiana di Epistemologia e Metodologia Sistemiche (AIEMS). Siamo un gruppo di persone  provenienti da diverse aree disciplinari e operanti a Roma, che si è poi arricchito di numerosi consulenti scientifici  in tutta Italia. Il nostro scopo è favorire processi di promozione della salute facendo riferimento al pensiero  sistemico e cogliendo gli aspetti sia scientifici che politici di un tale impegno. L’intento condiviso dai suoi  fondatori è quello di rivolgersi alla cittadinanza, ai professionisti e agli amministratori, fondando tutto ciò anche  su una serie di specifiche pratiche di salute sperimentate nel tempo. 

 

Sin dall’inizio, abbiamo considerato fondamentali sia la dimensione di gruppo, che la comunicazione in presenza e la convivialità, quali vincoli irrinunciabili per poter co-costruire un sapere complesso e vivo sulla salute e la sua  promozione. Tale sapere è andato prendendo forma attraverso un percorso fatto di incontri a cadenza bimensile,  nonché strutturato secondo un’alternanza tra attività laboratoriali interne, giornate di studio, e creazione di  legami con contesti caratterizzati da buone pratiche. Un percorso concepito, inoltre, secondo la logica della  ricerca/azione e animato da un forte impegno civico e sociale. Il LES ha poi creato, nel tempo, collaborazioni sia  con strutture sanitarie che con amministrazioni municipali della capitale. 


Sul piano teorico si può affermare che un sistema complesso consiste in una rete interconnessa di  componenti/agenti, senza governo centrale, funzionante intorno a semplici regole che si definiscono dal basso e  che lasciano emergere un comportamento collettivo non riconducibile alle singole componenti. Un sistema  complesso è inoltre capace di adattarsi ai cambiamenti ambientali apprendendo dalle storie vissute, dalle  similitudini con altre realtà ed evolvendo nel tempo in maniera autonoma. 

Un sistema vivente è in tal senso un sistema complesso capace di mantenere nel tempo la rete di relazioni che  sostengono il suo interagire con l’esterno, nonché dotato di autonomia e quindi capace di autoprodurre  continuamente i componenti che sostengono la sua organizzazione strutturale (per questo è detto anche  autopoietico). 


In tal senso l’individuo, come sistema vivente, è parte integrata ed integrante dei suoi contesti d’appartenenza,  e la sua condizione psicofisica è indicativa dello stato di salute del sistema complessivo. Al tempo stesso ogni  valutazione che il soggetto esprime non è da spettatore di una situazione oggettiva esterna, bensì è partecipativa,  incarnando il suo reale ruolo di co-attore e co-autore. La consapevolezza di questa interrelazione costitutiva è  essenziale per inquadrare la salute in una dimensione più sistemica, che supera i confini del singolo e  dell’esistenza individuale.  


In particolare, nella descrizione contenuta nel Manifesto 2019 qui introdotto, la salute risulta come  un’esperienza positiva che dipende da dinamiche complesse, non del tutto prevedibili e controllabili, e in parte  ancora sconosciute. Ciò che il Manifesto vuole inoltre evidenziare è il concetto che la salute si realizza quale  proprietà di una rete interattiva di processi che si dispiegano a più livelli (biologico, psicologico, sociale, culturale,  economico, ambientale). Questo diverso posizionamento teorico ha delle chiare conseguenze sul piano pratico.

  

Visione  

La salute è innanzitutto un’esperienza soggettiva e relazionale. Ha inoltre a che vedere con l’equilibrio dinamico  di un sistema vivente (una persona, una società, l’ambiente), e con la costruzione di senso. Perché ciò possa  essere mantenuto nel tempo bisogna che il sistema stesso sia sufficientemente flessibile.  

La salute non è nè semplicemente l’assenza né il contrario della malattia e, in quanto oggetto di studio ed  intervento, non appartiene solo alle scienze biomediche. 


La salute è sempre situata e definita in un contesto culturale e sociale, quindi varia al variare di questo. Si  sviluppa, inoltre, in situazioni che permettono di esprimere le proprie capacità e potenzialità e, dove è possibile, percepire un senso di equità sia nei diritti che nelle opportunità concretamente offerte e accessibili.  

La salute è favorita da contesti di apprendimento, creatività, progettualità, evolutività, bellezza (qualsiasi forma  essi assumano, dai più modesti e quotidiani ai più complessi), e circolarmente li favorisce. Inoltre, l’esperienza  della salute è sostenuta dal riconoscimento e dall’accettazione dell’incertezza e del limite quali aspetti costitutivi  e ineliminabili della vita umana, così come la malattia e la morte.  

La salute è un ritmo particolare tra il dentro e il fuori, tra l’individuo e l’ambiente. Si tratta in tal senso di prendersi  cura di sé e insieme delle proprie appartenenze, delle relazioni interpersonali e della sostenibilità delle  connessioni con il più vasto ambiente in tutte le sue forme.  

Un essere umano ha esperienza di salute sentendosi un organismo vivo in un mondo vivo.  


Diversamente da come comunemente pensiamo non sperimentiamo la salute se non superiamo le seguenti  condizioni di contesto/sistema che la possono ostacolare. 

1) Disoccupazione e cattiva qualità del lavoro, disuguaglianze sociali e povertà. Frammentazione e  isolamento sociale, conflittualità e risentimento crescenti in ambito micro e macro sociale.  


2) Globalizzazione selvaggia, cinismo dei mercati finanziari, corruzione diffusa e scarsa cura dei beni  comuni, progressiva erosione del senso di responsabilità individuale e collettiva.  


3) Povertà culturale (intesa come mancanza di strumenti per comprendere e operare nel proprio contesto  di vita), alienazione dai propri bisogni, mercificazione della vita, inquinamento commerciale della  comunicazione, consumismo.  


4) Disconnessione dalla natura, politiche energetiche non ecosostenibili, riscaldamento globale e  inquinamento ambientale, abbandono delle aree rurali con perdita delle tradizioni, progressiva  soppressione della biodiversità e sofferenza animale  


5) Produzione di cibi non sani, di solito provenienti da coltivazioni e allevamenti intensivi a grande impatto  ambientale. Alimentazione eccessiva, insufficiente o sbilanciata.  


6) Deriva tecnologica e cambiamenti nella comunicazione con sovraccarico di messaggi e iper-stimolazione  (essere connessi non equivale a comunicare). Alienazione dall’esperienza corporea, dal contatto con le  emozioni, e dal qui ed ora. 


7) Smantellamento progressivo del sistema pubblico di welfare a livello sanitario e socio-assistenziale e  mancata promozione del processo di empowerment degli utenti, a fronte di una deriva socio-culturale  alimentata da forti interessi economici e orientata alla medicalizzazione della vita e alla sovradiagnosi. 


8) Carenza, nella cultura dominante, di una seria attenzione all’esperienza della genitorialità, alla nascita e al successivo sviluppo umano nell’infanzia e nell’adolescenza. Tale sviluppo appare pertanto esposto ai rischi dovuti a povertà e disuguaglianze sociali, scarse cure parentali, caoticità valoriale, consumismo  ‘forzato’, medicalizzazione delle difficoltà, impoverimento delle relazioni e delle esperienze corporee,  sovraccarico informativo, povertà di spazi di vita ed esperienza nella casa, nelle città, nelle scuole, nella  natura. 


9) Crisi delle istituzioni e delle pratiche educative sia per la riduzione delle risorse dedicate, sia per  l’incertezza legata al passaggio dalla cultura alfabetica a quella digitale e sia per la sopravvalutazione  dell’aspetto intellettivo a discapito dell’educazione sentimentale, civica e relazionale, nonché delle  dimensioni intuitive, emotive e collaborative che, nel loro complesso, caratterizzano un approccio non  omologante all’apprendimento. 


Pratica  

Secondo l’ottica sistemica del LES, i nove punti suddetti sono tra loro collegati: per questo anche azioni apparentemente di piccola portata possono produrre cambiamenti significativi e generativi, o meno, di salute.  Ciò è possibile a partire da contesti di vario tipo (lavorativi, scolastici, familiari, ambientali, alimentari, produttivi,  etc.) 

In tal senso, nella nostra pratica: 


1) ci siamo ispirati a valori quali: il pensiero sistemico, l’interdisciplinarità, il pensiero critico, il pragmatismo,  la gratuità, la convivialità, la cura, la partecipazione, l’indipendenza, la pazienza, la curiosità, la ricerca, e  infine il riconoscimento e la valorizzazione delle differenze (biologiche, psicologiche, culturali, etc.).  Questo stesso Manifesto è stato da noi realizzato attraverso una pratica di messa in comune, partecipazione trasparente, co-costruzione e riflessività, cercando di mantenerci coerenti con i suddetti  valori. 


2) abbiamo cominciato a sperimentare le seguenti metodiche:  


In riferimento ai suddetti dispositivi e aspetti di metodo, abbiamo già cominciato a sperimentare che dall'agire  in tal senso può svilupparsi nel tempo un benessere relazionale ricco di rispetto e fiducia reciproca, familiarità, convivialità e amicizia.  


Prospettive  

Il Laboratorio di Ecologia della Salute intende studiare, conoscere e promuovere la salute coerentemente con  l’approccio sistemico, e quindi interdisciplinare, a cui si ispira questo Manifesto. In ambito biomedico si tratta,  ad esempio, di ripensare in senso sistemico le conoscenze e le pratiche della prevenzione medica, integrandole  con quelle della salutogenesi, e connettendole con i molti altri campi disciplinari e d’intervento implicati nella  salute. Si tratta quindi di costruire un nuovo e più efficace modello di promozione della salute che sia non medico centrico e che ripensi il contributo stesso della medicina. Il Laboratorio intende infine allestire con il tempo una  lista di Indicatori Sistemici di Salute. 

Le nostre attività pratiche, oltre a quelle già sperimentate all’interno del Gruppo di Coordinamento (pratiche  autobiografiche, pratiche filosofiche, pratiche di meditazione - intesa come consapevolezza delle proprie azioni  e contributo allo sviluppo personale - , visite ad aziende agro-ecologiche, passeggiate naturalistiche, giornate di  studio a tema, etc.), si rivolgono sia a specifici interlocutori, di volta in volta individuati, che alla cittadinanza in  senso lato, aprendo dialoghi per attivare cammini verso un’ecologia della salute. Questi dialoghi si strutturano  in varie forme che il LES sta sviluppando e sperimentando in particolare nel rapporto di collaborazione con alcune  istituzioni pubbliche. Altre attività che stanno nell’agenda del LES sono: progetti di ricerca, creazione di percorsi  di promozione della salute, sostegno in ottica sistemica di progetti già in essere e rivolti al benessere, costruzione  di documenti d’indirizzo e di report, vacanze-studio, pubblicazioni, convegni, e la creazione di un Centro  Documentazione.  

Questo Manifesto è da considerarsi come un documento in progress o per così dire “in cammino”, che verrà  aggiornato e sviluppato costantemente in base all’evoluzione del LES. 


Viandante, non esiste sentiero: si fa la strada nell’andare…  

Antonio Machado  


dalla raccolta “ Campos de Castilla, Extracto de Proverbios y Cantares”, 1912 


Roma, dicembre 2019

Il Gruppo di Coordinamento del LES  



Quella che segue è la lista dei componenti del Gruppo di Coordinamento del Laboratorio di Ecologia della Salute  che hanno partecipato in vario modo alla preparazione di questo Manifesto 2019.