Quaderni dell'AIEMS n° 5

Breve viaggio nell’Intelligenza Artificiale

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Gianfranco Minati

Presentazione

di Serena Dinelli

È un onore presentare questo secondo contributo ai Quaderni di Gianfranco Minati, Professore di scienza dei sistemi, fondatore e presidente della Associazione Italiana per la Ricerca sui Sistemi (AIRS), e membro onorario AIEMS. Minati ci ha proposto questo lavoro inizialmente pensato per una serie di iniziative sull’argomento con insegnanti e professionisti, ma rivolto anche ad una vasta gamma di non addetti ai lavori. L’A. infatti non è solo un grande studioso e teorico, sempre impegnato su aree di punta e innovazione con innumerevoli articoli scientifici, ha anche un sentimento di apertura e responsabilità sociale. Il testo offre una chiara visione della IA nell’alveo del pensiero cibernetico-sistemico, è denso e illuminante, e specialmente significativo nel momento che stiamo vivendo. Negli ultimi tempi si è diffusa una conversazione generale a proposito della Intelligenza Artificiale.  E in questi giorni il Premio Nobel è stato dato a Hopfield e Hinton per i loro studi sulle Reti Neurali, tema ampiamente trattato nel nostro testo. Come Minati nota nella sua premessa, spesso le persone parlano di quello che pensano che la IA sia. Il Quaderno si propone di esplorare sia pur per sommi capi, coniugando rigore e accessibilità, il vasto campo di ricerca ed elaborazione teorica, concettuale e tecnica che sta alla base dell’attuale sviluppo della IA.

Nel far ciò l’A. istituisce uno stretto nesso, per così dire, consustanziale, con sviluppi teorici della sistemica: e cioè con una visione focalizzata sulla specifica natura dei fenomeni complessi, sulle emergenze che li caratterizzano, sulle loro dinamiche evolutive e la loro incompletezza e imprevedibilità.

In particolare, scrive Minati, l’emergenza “risiede nel fatto che le proprietà acquisite dal sistema non risultano dalla mera composizione di quelle dei singoli componenti: la caratteristica principale di un sistema è appunto quella di acquisire proprietà e non solo di possederle “... "Il motivo per cui se ne parla qui è perché negli sviluppi della attuale Intelligenza Artificiale si ha a che fare con emergenza computazionale di natura collettiva..." (come si vedrà, in particolare con l’uso di Reti Neurali e Automi Cellulari, che possono, rispettivamente, dar luogo ad apprendimento artificiale e a generazione di dinamiche morfologiche).

Curando questa collana nello spirito dell’AIEMS, che è quello di aprirsi ai molteplici e diversi sviluppi del pensiero sistemico, quando rifletto sulla pubblicazione di un saggio a volte rileggo i precedenti. Ciò ingenera pensieri non sempre ben definiti, eppure interessanti, che suscitano domande, curiosità non banali, sentori stimolanti di convergenze e differenze e/o possibili incroci inediti. Gli echi incrociati che possono scaturire sono molteplici e a diversi livelli, ma non è questa la sede per poterli esplorare.

D’altra parte, i modi di vedere la IA e profilarne la natura costituiscono oggi un ampio campo di discussione. La questione si interseca tra l’altro con quella della definizione stessa di intelligenza e anche con la discussione sul rapporto di identità o differenza tra intelligenza e coscienza. Per esempio, Nello Cristianini, docente di AI all’università di Bath, nel libro ‘La Scorciatoia’ (2023), definisce la IA una ‘intelligenza aliena’, come altre che esistono in natura, e diversa da quella umana. Per parte sua Minati qui conclude “Possiamo dire che l’AI è costituita da dispositivi e modalità computazionali che permettono l’acquisizione (emergenza computazionale) da parte dei computer di proprietà aventi natura analoga, compatibile, adiacente a quelle umani e di sistemi viventi in genere.” (corsivo mio, pag 34)

Una conoscenza più consapevole dei principii costitutivi e degli attuali sviluppi della IA è comunque necessaria per riflettere sulle vaste implicazioni del processo velocemente in atto. Nella premessa introduttiva, peraltro, l’A. mette in guardia dalle mere logiche di marketing, che oggi sono insensibilmente così presenti nella pubblica discussione, diffondendo una percezione superficiale di questa nuova realtà. Credo che il testo possa aiutare tra l’altro i tanti insegnanti che oggi si trovano improvvisamente pressati a sospingere i loro alunni e alunne a ‘familiarizzare’ con la IA: questo lavoro, certo insieme ad altri, aiuterà a riflettere e a prenderla in considerazione al di là del mero ‘uso’.

Segnalo in particolare alcune considerazioni nei paragrafi finali, dove, sia pur per cenni succinti, emergono sia indicazioni, sia temi, così importanti e rilevanti che mi auguro ci sarà occasione di riprenderli e svilupparli in futuro

Il testo non è stato concepito come mera divulgazione, richiede una certa cultura di base, ma è accessibile a livelli diversi, come l’A spiega dettagliatamente nella premessa, a cui rimando. Non mi resta che ringraziare vivamente l’A. e augurare buona e attenta lettura.